Ecco alcune riflessioni dei dirigenti del Bologna in un video prodotto dal club.

Walter Sabatini: "Quando ho iniziato il calciomercato era molto diverso da adesso. Ancora si usavano i fax e tanto materiale cartaceo, si correva per depositare i contratti, era un altro calcio. Ci si inseguiva fra direttori sportivi e presidenti. Oggi si passa per gli scouting e di conseguenza con le trattative. I contatti sono più veloci: in meglio per l’operatività, mentre in peggio per i sentimenti. Credo che nel calcio debbano esserci sentimenti. Il calciomercato tutto l’anno risolverebbe tanti problemi: dagli infortuni alla cassa del club. Io voglio il mercato aperto per 12 mesi e una volta lo dissi anche alla riunione dei direttori sportivi, dove però non venni ascoltato”.

Riccardo Bigon: "Ci sono operazioni di mercato dove il lavoro dello scouting è sicuramente più lungo, perché si seguono profili molto giovani, i quali vanno visionati prima ancora di avere le sicurezze che ti portano all’acquisto del giocatore. In altre invece è più una questione di rafforzamento della rosa, in quanto si vanno a valutare calciatori più affermati. In questi casi il compito di scouting è minore, in quanto il curriculum del giocatore parla da sé. Dipende tutto dalla posizione che stai cercando: se hai bisogno di un giovane in prospettiva o uno più esperto che sa già integrarsi in un gruppo. Dagli acquisti poi c’è dietro il progetto di crescita del club, ovvero se vuole puntare ad un nucleo di giovani in prospettiva o se si cerca l’esperienza che possa arricchire notevolmente le caratteristiche della squadra. Quando poi si arriva ai mesi di aprile o maggio, si vanno ad approfondire le conoscenze dei profili che interessano, incontrando direttamente le altre società. Nell'ultimo periodo il Covid ha chiaramente cambiato le dinamiche del mercato, perché spesso si può anche lavorare da computer. Siamo più concentrati sull’aggregazione di qualche tassello, affinché possa portare un grosso contributo alla squadra sin da subito. In precedenza avevamo puntato sui giovani, mentre oggi abbiamo qualche promessa interna su cui poterci lavorare. Vogliamo migliorare”.

Marco Di Vaio: "Siamo cinque scout di movimento, nel senso che si spostano su più territori: due internazionali e tre per l’Italia; poi abbiamo un responsabile dei video, Zunino, che è il veterano di questa attività. Partiamo dalle sue assegnazioni dei campionati che iniziano a settembre, dove i direttori monitorano i vari calciatori visionati, i quali poi saranno seguiti nel corso della stagione. Chiaramente prenderemo le dovute decisioni finali. Si svolgono delle riunioni e decidiamo quali giocatori portare ai nostri incontri. Il lavoro prosegue prendendo nuove informazioni e si approfondiscono le caratteristiche dei giocatori, valutandoli tramite partite live, ovvero direttamente dal campo, oppure tramite video. L’obiettivo è ottenere una notevole scrematura dei profili, in modo da avere delle scelte reali all’inizio delle rispettive campagne acquisti. Alla fine, i direttori decideranno se c’è ancora necessità di portare il giocatore alla base, oppure se non interessa più”.

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