Il Bologna vince contro l’Inter ai rigori e strappa il pass per la finale di Supercoppa Italiana. I top e i flop della serata
Italiano e soci lo hanno rifatto: sovvertito l’ennesimo pronostico e guadagnato il pass per un’altra finale. I rossoblù, da outsider della competizione, rischiano di fare nuovamente lo scherzo e portare un altro trofeo sotto i Portici. Chiaro che è giocoforza questo, l’auspicio in casa Bologna in vista della finale di Supercoppa contro il Napoli di Conte. Dopo una lunga sequela di rigori i rossoblù hanno la meglio sull’Inter di Chivu , nonostante il gol di Thuram in apertura avesse fatto pensare a una nottata difficile. Ma a questo punto mi viene da pensare che di difficile per i ragazzi di Italiano c’è veramente ben poco.
Andiamo quindi, come di consueto a vedere i top e i flop di ieri sera.
Bologna: Ravaglia alza la saracinesca, Lucumí granitico
L’infortunio di Skorupski aveva messo in allarme il Bologna. Tuttavia a disinnescarlo, nel corso delle settimane, ci ha pensato Federico Ravaglia, autore dell’ennesima grande prova della sua stagione. Nel corso dei novanta minuti para tutto quello che può parare, nella lotteria dei rigori invece vince la guerra di nervi con i nerazzurri e manda il Bologna in finale. Eroico.
Giocare così in condizioni fisiche ottimali è fuori di testa, figurarsi con un tendine che non gli dà tregua. La partita di Lucumí riassume perfettamente la sua stagione: annulla gli attaccanti nerazzurri, si posizione benissimo con il corpo in ogni cross liberando l’area con la consueta pulizia negli interventi e combatte su ogni pallone. Seppur sia stremato ringhia su chiunque gli passi a tiro . Quando si accascia due minuti per massaggiare il tendine mette in apprensione telespettatori e tifosi , poi si rialza e riprende da dove aveva lasciato. Se Ridley Scott avesse intenzione di girare anche il terzo capitolo de “Il Gladiatore “, una vaga idea su chi sceglierebbe come attore protagonista ce l’ho. Monumentale.

Oggi ho deciso di dare ben due note di merito , del resto si sa melius est abundare quam deficere. La prima per Nikola Moro, il factotum del centrocampo del Bologna. Eppure ieri parte a fari spenti, poi mette benzina alla macchina, i fanali si accendono e indicano la strada ai compagni. Essenziale in entrambe le fasi di gioco , peccato per l’errore dagli undici metri, avrebbe reso ancora più memorabile la sua prova. Faro.
La seconda non può non essere per Ciro Immobile, l’uomo che all’atto pratico ha mandato in finale il Bologna realizzando il rigore decisivo. La palla pesava come un macigno, ma non per un “cecchino infallibile “(citando Vincenzo Italiano) come lui . Leader
Orsolini croce e delizia. Rowe…
In una notte storica come questa brilla un filo meno la stella più luminosa del firmamento rossoblù. Orsolini consegna a Bastoni il pallone che dà il via al provvisorio vantaggio dell’Inter. Rimedia parzialmente realizzando con freddezza il penalty, ma per il resto si vede poco. Spento.
Entrato al posto dell’infortunato Bernardeschi (non una buona notizia visto lo stato di forma del numero 10), Jonathan Rowe non riesce a lasciare il segno e la sua partita scorre senza acuti degni di nota. Ha il merito di realizzare il suo tiro dagli undici metri, ma non basta a strappare la sufficienza.





