Chiara e coincisa l'intervista rilasciata quest'oggi sul Corriere dello Sport-Stadio, ad opera del ct della Grecia Gustavo Poyet. L'ex giocatore del Chelsea, allora compagno di Vialli, ha parlato della caterva di terzini sinistri presenti nel giro della sua Nazionale, non potendo non citare i due calciatori rossoblù. 

Kyria può fare anche l'esterno alto, è un giocatore che ho sempre visto bene lì. Ma dipende sempre dalla partita e a me piace vedere i giocatori nel loro habitat. Io gioco molto con un 4-3-3, ma con un altro tipo di esterno. Lyko ha esperienza, sa muoversi bene. Quindi sì, possono giocare insieme. Sono giocatori con carattere e sanno gestire le situazioni. Lyko lo vidi in una partita di campionato. A un certo punto mi si è accesa la lampadina: bravo, ho pensato. Cross e forza. Kyria lo portai a giocare contro la Romania, la partita dopo rimase in panchina. Bisogna fare delle scelte. Ma la porta della Nazionale è aperta per tutti".

Su Sosa, suo connazionale: “Spesso un giocatore ha bisogno di tempo per ambientarsi. Non parlo solo di lui, tanti. Arrivato in Francia io ero stato un disastro. Dipende da molti fattori. Un uruguaiano è sempre troppo importante per una squadra, la mentalità è sempre vincente".

Per finire, in casa rossoblù, menzione d'onore anche a Thiago Motta: “Mi piace molto, sta facendo un grande lavoro. Gioca un calcio speciale, e lo fa con i giocatori che stanno meglio. Mi aspetto grandi cose da lui". A tal proposito allora, inevitabile la domanda sull'Europa, alla quale ha risposto così: “La Serie A è molto difficile. Dipende sempre da tanti fattori. Se il tempo è maturo allora ci riuscirà”.

 

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