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Caro Thiago, il rispetto non si predica in conferenza stampa: va dimostrato

Caro Thiago Motta, ti scrivo, perché la nota dolente della serata di ieri non è stata la vittoria sfumata del Bologna, ma il tuo comportamento riprovevole.

Se da un lato la piazza di Bologna deve esserti grata per il traguardo della Champions League e per le emozioni (sportive e non umane) regalate, d’altro canto anche tu dovresti essere in grado di comprendere il fatto che se ora sei seduto sulla comoda panchina bianconera, è merito proprio del club rossoblù! 

Thiago Motta, troppo poco rispetto per chi ti ha portato dove sei ora

Nel settembre del 2022, la dirigenza felsinea ti ha scelto per prendere le redini del Bologna in un momento difficile, in seguito all’esonero di Sinisa Mihajlovic, e proprio tu Thiago, dovresti ricordarti come all’epoca non ci fosse la fila per averti alla guida di un club di Serie A (probabilmente ti trovavi in spiaggia a Cascais, dopo non aver proseguito l’avventura con lo Spezia, non con il Real Madrid).

Thiago Motta (ph. Image Sport)

Il poco rispetto verso Bologna, lo hai già dimostrato nel momento in cui hai lasciato il club rossoblù. La scelta professionale è personale, e non si può criticare; tuttavia, c’è modo e modo per abbandonare un club che hai (e che ti ha) reso grande. 

Un primo modo per mostrare rispetto sarebbe stato, una volta raggiunta la Champions League, raccontare fin da subito a dirigenza e tifosi, tramite le tue scontate conferenze stampa, la scelta di lasciare Bologna. Potevi infatti evitare di raccontare la favola del “Parlerò con il presidente e valuteremo”. Evidentemente fin da quel momento hai manifestato incoerenza e poco coraggio.

Per mesi e mesi sulla panchina felsinea hai vaneggiato parlando di “nostro popolo” riferendoti ai tifosi rossoblù, nel momento in cui non avevi alcun diritto di definirti a capo di una piazza che è in realtà il vero motivo per cui il Bologna ha il suo blasone e la sua storia. Arriviamo ora alla conferenza stampa prepartita di Juventus-Bologna. Sei stato notevolmente sgraziato nel liquidare i due anni rossoblù prima della partita. 

A Bologna ho vissuto due anni bellissimi sia a livello umano che sportivi.

Tredici parole per descrivere una straordinaria avventura, troppo poche, evidentemente questi due anni per te non sono stati particolarmente intensi a livello “umano”, non credi?

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Thiago Motta ed il disonorevole comportamento in Juventus-Bologna

Veniamo poi a ieri, quando hai palesato che proprio a livello umano non c’è alcun rispetto per le persone che ti circondano. Durante la tua avventura rossoblù hai sempre predicato l’importanza di lasciare agli arbitri il proprio lavoro, in quanto rappresentano la terza squadra che disputa la partita. 

Beh, ieri hai evidenziato come nel momento in cui il piano partita non va nella direzione a cui avevi pensato, tutti i valori che all’esterno fai sembrare come importanti, in realtà contano poco o nulla. 

Anziché correggere i difetti della tua Juventus, hai discusso con il quarto uomo e protestato per tutta la partita (in realtà per 51 minuti, sei stato espulso per il tuo comportamento “poco consono” per usare un eufemismo), quando in realtà evidenti errori arbitrali hanno favorito il risultato ottenuto dai tuoi bianconeri (la sacrosanta espulsione non concessa a Kalulu ed il possibile rosso non comminato a Koopmeiners).

Thiago Motta (ph. Image Sport)

Il livello più triste e basso della serata è stato raggiunto in altri due momenti. In primo luogo, quando Conceicao (l’emblema del giocatore che non vorresti giusto? Con la simulazione facile e con poco rispetto verso chi lo circonda) ha mandato platealmente a quel paese più volte il guardalinee (guarda caso senza venire ammonito).

Infine, il momento peggiore lo hai raggiunto accusando Beukema di essersi buttato in seguito ad una spinta di Vlahovic. Fino a pochi mesi fa allenavi l’uomo Beukema, prima del calciatore, uno dei componenti più leali della rosa rossoblù. Accusarlo di simulare sottolinea come il rispetto per lui e per la tua ex squadra sia svanito in poco tempo, rivelando come il percorso umano vissuto in rossoblù, per te non sia contato davvero.

Ora Thiago, tu andrai per la tua strada, e il Bologna per la sua, ma sappi che continuando a comportarti in questo modo, di te rimarranno solo i risultati sportivi e nulla di più, non un briciolo di rispetto da parte di chi ti ha sostenuto e reso grande: valuta se ne vale la pena! Sappi poi, che in conferenza stampa sarebbe meglio non parlare di Bologna, soprattutto potresti evitare di dire di poter tornare “a testa alta”. 

Dopo esserti comportato in questo modo, a Bologna potrai tornare solo a testa china, sapendo di aver avuto un atteggiamento detestabile verso la città che ti ha reso ciò che sei ora. Ricordati Thiago, il rispetto si dimostra sul campo, non predicandolo in modo ipocrita in conferenza stampa.

LEGGI ANCHE: Juventus-Bologna, la moviola del match: prestazione horror di Marchetti e VAR

Jacopo Baratto

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