La+Divina+Commedia+del+Bologna%3A+dal+Paradiso+Champions+di+Motta+al+Purgatorio+di+Italiano
bolognasportnewsit
/news/524050402822/la-divina-commedia-del-bologna-dal-paradiso-champions-di-motta-al-purgatorio-di-italiano/amp/

La Divina Commedia del Bologna: dal Paradiso Champions di Motta al Purgatorio di Italiano

Salimmo sù, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ’l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle”. 

Sono trascorsi esattamente 106 giorni da quando il Bologna ha vinto al Diego Armando Maradona di Napoli con le reti di Ndoye e Posch e ha suggellato la qualificazione alla prossima Champions League. Parafrasando la Divina Commedia di Dante Alighieri – dopo un lungo cammino contrassegnato da anni passati nelle tenebre dell’Inferno, tra una lotta salvezza e l’altra, con Thiago Motta in panchina il club rossoblù è riuscito a salire sino in Paradiso. Sino a riveder le stelle.

Un percorso che sembrava volto alla speranza, alla redenzione e alla luce. E invece ieri sera, all’ombra del Vesuvio, è calato il buio pesto (3-0 senza storia). In appena tre mesi il Bologna si è riscoperto fragile ed è caduto rovinosamente in Purgatorio. 

Thiago Motta (ph. Image Sport)

Un punto nelle prime due giornate come lo scorso anno: le differenze

Troppo presto per decretare “Dalle stelle alle stalle” perché siamo solo alla seconda giornata e perché anche lo scorso anno il Bologna iniziò con un punto nelle prime due partite (anche se gli avversari di allora furono Milan e Juventus, rispettivamente seconda e terza in classifica al termine del campionato). Tuttavia quella fu una partenza diversa: già con la Juve ci fu una prestazione in crescendo, a Napoli si è visto un Bologna in diminutio, involuto in tutti i reparti. 

Dunque il campanello d’allarme è risuonato forte e chiaro tra le mura di Casteldebole. A maggio, sullo stesso campo, vi era un solo Calafiori in più rispetto agli interpreti rossoblù scesi in campo ieri (sì, perché Zirkzee era infortunato e Ferguson era già finito sotto i ferri). 

Ora una cosa è sicura: è sparito il Bologna dell’anno passato, quello brillante per lunghi tratti, ma anche quello concreto che sapeva andare oltre i limiti grazie ad un’identità definita: solidità difensiva e concretezza offensiva.

Vincenzo Italiano

Le responsabilità non sono circoscritte a Vincenzo Italiano

Con questo non vogliamo dire che le responsabilità del crollo sono circoscritte a Vincenzo Italiano, perché l’ex allenatore viola non è Thiago Motta, ma questo lo si sapeva già a giugno. 

Il problema è che fino ad oggi si è cercato di mettere la polvere sotto al tappeto ed i grattacapi sono emersi, anzi esplosi, in tutta la loro complessità non appena il livello degli avversari e della competitività si è alzato un po’ di più. 

Ed è lì che va iniziata la ricerca delle cause, che sono molteplici e combinate: l’assenza di un vice Zirkzee già pronto e funzionale al gioco della squadra (Castro è apparso un “nove” ancora da costruire, tanto voglioso quanto fumoso, mentre Dallinga – al quale ieri sul 2-0 è stato preferito Fabbian – ha avuto dei problemi intestinali che lo hanno rallentato ma nonostante ciò non convince ancora in pieno e avrà bisogno di tempo per adattarsi al calcio italiano e di Italiano). 

Inoltre l’assenza di un vice Calafiori che di fatto ha lasciato il tecnico siciliano senza interpreti in uno dei ruoli più delicati e importanti del suo modo di giocare, considerando anche il rendimento deficitario di Lucumì (reduce dalla lesione al bicipite femorale destro subita in Copa America) e le condizioni di Erlic (arrivato i primi di agosto e già out per infortunio).

Non vogliamo confutare uno come il “CobraSartori che negli anni ci ha abituato a dei veri e propri capolavori di mercato, ma la neverending story legata al difensore centrale doveva già essere risolta da mesi. E invece a quattro giorni dal gong la situazione è ancora nebulosa. 

Infine tra le cause ci mettiamo anche lo scadimento di forma di alcuni elementi chiave (ieri Orsolini su tutti), non compensato da chi subentrato (male Odgaard e Karlsson). 

Insomma, l’inizio non si può definire del tutto “horribilis” perché sono trascorse solo un paio di settimane e perché anche formazioni ben corredate come Milan e Roma hanno deluso, ma sicuramente Italiano e i suoi al chiuso delle stanze di Casteldebole vorranno individuare quanto prima i problemi di questa squadra, analizzarli, capirli e, soprattutto, trovare rimedi. È ancora presto per buttare via tutto.

LEGGI ANCHE: Calciomercato Bologna, difesa da completare: Sartori e Di Vaio valutano un altro albiceleste

Leonardo Nevischi

Published by
Leonardo Nevischi

Recent Posts

Bologna, non solo El Azzouzi: anche Aebischer verso l’addio

Bologna, oltre a El Azzouzi, i rossoblù potrebbero cedere in Serie A Aebischer: tutti i…

3 ore ago

Ndoye, il Nottingham non molla. Pronta altra offerta al Bologna

Ndoye ancora al centro dell'attenzione. Il Nottingham Forest vuole superare la concorrenza del Napoli e…

23 ore ago

Di Vaio: “L’entusiasmo dà responsabilità. Puntiamo su Italiano anche quest’anno”

Oltre a Santiago Castro, anche Marco Di Vaio, direttore sportivo del Bologna, è intervenuto a…

23 ore ago

Castro: “Siamo una famiglia. Il momento più bello a Bologna? Rispondo così”

L'attaccante argentino ha rilasciato una lunga intervista a Bfc Tv in cui ha analizzato il…

1 giorno ago

Ndoye, giorni decisivi: l’erede potrebbe essere un compagno di Kvara

I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro di Dan Ndoye. Il Bologna attende le…

1 giorno ago

Bologna, un club della Liga su Lucumi: il Sunderland alza la posta

Il Sunderland notifica una nuova offerta alla dirigenza del Bologna per comprare Jhon Lucumi. Sul…

1 giorno ago