Una lunga squalifica nel mondo del calcio: fuori per 365 giorni, una mazzata terribile per il tesserato. Pochi minuti fa il comunicato ufficiale
Un nuovo annuncio arrivato pochi minuti fa per una squalifica lunga. Sarà out per un anno dopo tutto quello che è successo: ecco la ricostruzione degli eventi. Conosciamo nel dettaglio la verità: l’annuncio a sorpresa.

Il calcio italiano continua ad attraversare un periodo difficile per quanto riguarda le continue risse anche a livello giovanile. Ancora un caso da condannare duramente: ora sarà squalificato per un anno il tesserato. Il Giudice Sportivo ha spiegato tutta la vicenda nel dettaglio risalendo anche ai filmati che hanno fatto il giro dei social. Ancora un evento che ha sconvolto il mondo del calcio giovanile: spuntano così i primi verdetti.
Calcio, squalifica: fuori per 365 giorni, ecco cos’è successo

Una semplice sfida tra Under 14 è sfociata in rissa. Il Giudice sportivo del Comitato provinciale di Torino è stato durissimo: il portiere 13enne del Volpiano, Thomas Sarritzu, sarà out per 365 giorni nonostante sia stato successivamente picchiato dal papà di un avversario.
Tutto è partito proprio dalla sua foga eccessiva che ha scatenato una violenta rissa: il Giudice ha così sottolineato come tutto quello che è successo vada a cozzare contro i principi di lealtà e sportività. Ancora un caso che ha fatto il giro dell’Italia e non solo: il giovane calciatore è stato squalificato perché ha innescato la rissa colpendo con pugni e schiaffi un calciatore avversario. Successivamente è entrato così un genitore, non presente in distinta, che senza permesso l’ha attaccato ferendolo gravemente.
Il calcio giovanile continua ad essere l’emulazione distorta del mondo dei grandi. Si continua a professare il buonismo soltanto attraverso le chiacchiere: la squalifica del giudice è stata così esemplare per mettere ancora una volta le cose in chiaro. I ragazzi di 13/15 (o più piccoli ancora) dovranno pensare soltanto al semplice divertimento per rincorrere la palla sul prato verde.
Spesso si evidenziano casi violenti su tutto il territorio italiano: la foga agonistica si trasforma in risse tra giovani calciatori. In aggiunta sono sempre più protagonisti anche gli stessi genitori: non si accetta più la sconfitta o il fallimento di quella singola gara persa. Bisogna lavorare soprattutto fuori dal campo per agire sulla psiche dei giovani atleti che dovranno essere indirizzati meglio soprattutto per il futuro della loro vita lavorativa.