Ospite d’onore durante Bologna-Como, l’ex rossoblù Luigi Lavecchia ha detto la sua sul mercato, su Italiano e sulle ambizioni del club
Ha assistito all’ultima gara del Dall’Ara direttamente dalla curva, nel settore Vecchia Guardia, da cui prese il numero 74 sulla maglia del Bologna. Luigi Lavecchia è stato un tornante tutto corsa: un fiato invidiabile e un numero impressionante di cross dal fondo per i compagni.
Lavecchia è legato indissolubilmente al Bologna per la promozione della stagione 2007-08 e oggi si divide tra campi delle Academy sportive a comparsate televisive su SportItalia.
Intervistato da LaRepubblica di Bologna, ha raccontato la propria visione sul mercato del Bologna e sul gioco di Italiano.
Lavecchia, il suo Bologna-Como e la mano di Italiano
Avendo assistito all’ultima gara di Serie A del Bologna direttamente dalla vista privilegiata del Dall’Ara, Lavecchia ha potuto giudicare al meglio la squadra:
Una squadra pronta per dire la sua in Europa League. Rispetto al gruppo in cui giocavo io, oggi tutti i giocatori sono di grande livello, mentre diciassette anni fa solo Antonioli e Di Vaio potevano essere considerati fuori categoria
E Italiano ci ha messo del suo:
Il suo 4-2-3-1 lo riconosci subito. Non solo per le geometrie, ma per l’atteggiamento, tutto proiettato sull’uomo, un po’ come Gasperini, che ho avuto nelle giovanili della Juventus. Col Como ha saputo neutralizzare Nico Paz andandogli sempre addosso. Parliamo di un tecnico che in 7 anni tra i professionisti ha già conquistato 4 finali. Chi è stato nel calcio sa quanto sia difficile arrivare in fondo a un torneo
Il livello della squadra è alto in tutti i reparti, è vero, ma anche Lavecchia ha le sue preferenze.
Per me Orsolini è davanti a tutti. E ora che c’è Gattuso in nazionale penso che potrà aprire un ciclo anche in azzurro. Rispetto a qualche tempo fa lo vedo andare molto più spesso al cross, anziché cercare solo l’interno. E questo fa la differenza
Poi ha parlato del rinnovo del numero 7, in un calcio che non vede più bandiere e sempre più giocatori affascinati dal dollaro arabo:
È bello costruire una storia personale in un club, legarsi a un luogo, alle persone. […] Se Orso resta a Bologna può diventare un vero top player, in campo e fuori

Il Bologna tra mercato e ambizioni europee
Un mercato molto buono secondo Luigi Lavecchia, che ha dato voti altissimi al lavoro di Sartori e Di Vaio.
Sette mezzo, o forse 8. Aver ceduto solo due pezzi forti è stata una dimostrazione di coerenza e di solidità. Lo scorso anno, pur rinunciando a Zirkzee e Calafiori, è arrivata la Coppa Italia. Ma oggi i sostituti di Beukema e Ndoye sono già pronti. Heggem ha già fatto vedere ottime cose, ma pure Vitik, se escludiamo l’amichevole con l’Ofi Creta. E dobbiamo ancora vedere Rowe, Bernardeschi e Immobile
A questo punto, è lecito aspettarsi una buona campagna europea.
Tranne Salisburgo e Aston Villa le altre avversarie sono tutte alla portata. Io dico play off
E alla domanda se tornerà in curva, Lavecchia ha risposto così:
Ho promesso la maglia a un bambino quindi sì. Ma passare a Bologna è sempre una gioia. Ho giocato poco, ma ho dato l’anima. E i tifosi queste cose non le dimenticano