In molti forse hanno pensato, anche con liceità, che l’impresa del Bologna dell’anno scorso fosse stata un episodio isolato, qualcosa di irripetibile e unico nel suo genere.
I primi mesi della gestione Italiano hanno alimentato questo sentore, che tuttavia, col passare del tempo è stato disinnescato, grazie ai favolosi risultati ottenuti dentro il campo e fuori.
Il Resto del Carlino presenta nell’edizione odierna un articolo riguardante la classifica dei monti ingaggi in Italia, paragonata alla reale graduatoria della Serie A.
Quello che lascia di stucco è la straordinaria efficienza del Bologna, sostenibile e vincente.
Da i dati estrapolati da Calcio e Finanza, risulta che, in seguito al mercato di gennaio, il club rossoblù si collochi all’undicesimo posto delle squadre con il monte ingaggi più alto, con 36,1 milioni di euro impiegati in stipendi.
Appena davanti troviamo il Como (38,1) e il Torino (46,1): da notare come una squadra neopromossa come quella dei lariani spenda di più di una che gioca la Champions, nonostante sia cosa nota lo strapotere economico della proprietà che possiede i lombardi.
L’Atalanta, modello per eccellenza in Italia (avviato da Sartori) è ottava, con 59,2 milioni spesi, mentre Fiorentina (61,6) e Lazio (68,2) sono rispettivamente settima e sesta.
Top 5 composta da Napoli (82,9), Roma (89,7), Milan (104,3), Juventus (108,4) e Inter (141,7).
Eppure la classifica in campionato dice ben altro, con il Bologna sesto a quota 50 punti, a +6 dal Milan, +4 dalla Roma e a -2 dalla zona Champions.
La sostenibilità e l’efficacia del progetto dei felsinei sono riscontrabili anzitutto nei costi dei cartellini di giocatori come Dominguez e Castro, pagati entrambi tra i 400 e i 500 mila euro.
Sono un esempio anche i vari Holm, Beukema, Lucumi, Ndoye e Fabbian, presi a cifre che si aggirano tra i 400 e gli 800 mila euro.
Diversi di loro, inoltre, sono arrivati con i benefici del decreto crescita e relativi sgravi fiscali sulla tassazione dell’ingaggio.
Sono solo otto, per di più, gli atleti che percepiscono annualmente dal milione netto in su: Ferguson, Casale, Pobega e Freuler un milione, Miranda 1.2, Calabria 1.5, Dallinga 1.6 e Orsolini 2.
Distanze impressionanti rispetto ai club concorrenti, che mettono a nudo la bravura di una società consapevole nei propri mezzi e alimentata da una piazza che gioisce e sogna sempre di più.
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